L'ONDA 2- il respiro della galassia

Come dicevo, sono giorni molto particolari quelli che stiamo attraversando. Si è fatto un gran parlare
di questa fatidica data del 21 dicembre, con la quale si conclude il calendario Maja. Le teorie sono varie e ringrazio tutti quelli che ne hanno parlato, offrendoci l'opportunità di valutare le varie opzioni presentate. Si, perché è di questo che si parla, possibilità. A questo punto, ciascuno di noi ha tutti gli strumenti per procedere da sé. E credo anche che sia arrivato il momento di ... far pulizia di tutte le informazioni e concentrarci sull'osservare la nostra esperienza. Quello che stiamo vivendo in questi giorni, quello che percepiamo, quello che proviamo dal punto di vista fisico ed emozionale.
E' indiscutibile che l'intera popolazione del pianeta stia attraversando un periodo di grande pressione. Credo  sia lecito dire che, in questo momento, crisi globale e crisi individuale vadano a braccetto. Che l'una influenza l'altra e viceversa, questo è un cerchio in cui molte persone camminano e dal quale è necessario uscire. Possiamo non avere idea di cosa troveremo uscendo, ma ciò non toglie che sia necessario passare oltre.
Possiamo guardare ad un cerchio come ad una figura chiusa, o ricordare che esso è anche alla base di una spirale in cui , dal cerchio più grande possiamo, via via passare attraverso cerchi più piccoli, fino ad arrivare al centro, da cui tutto ha  inizio.
Quando l'espansione tocca il suo massimo, inevitabilmente avviene una contrazione. Questa legge è ben visibile ovunque si guardi, ma di certo il respiro è l'esempio a noi più vicino. Possiamo prendere la più lunga delle nostre inspirazioni, ma poi dovremmo necessariamente tirar fuori il fiato. Tra l'una e l'altra azione, passa però un istante, più o meno percettibile, di fermo totale. Ora provate ad immaginare l'espirazione del più grande apneista. E ora provate ad immaginare l'espirazione dell'universo, o della nostra galassia. Per quanto lunga possa essere l'espirazione della nostra galassia, anche questa dovrà, prima o poi tornare ad ispirare...ops, volevo dire inspirare!....eheheh
Sappiamo che al centro della nostra galassia si è aperto un, chiamiamolo occhio, è più carino. Questo era stato previsto dagli antichi. Sappiamo che essa sta entrando nella fase di contrazione o inspirazione. Ora fate un lungo respiro, trattenete. Lo sentite? Sentite il respiro della galassia? Nel vs piccolo voi potete comprendere il grande. Quanto spazio avete per trattenere senza sforzo? La vs capacità polmonare parla di minuti. Ma se parliamo di galassie questi minuti diventano miliardi di anni. E' una semplice questione di proporzioni. Espirate. Lo sentite? Lo vedete? Ora inspirate di nuovo. Quanto lungo è stato quell'istante di fermo tra espirazione ed inspirazione? Certo è variabile, ma c'è. Riuscite ad immaginare quanto può esser lungo quell'attimo nel respiro della ns galassia?
Ora respirate normalmente, riuscite a determinare la lunghezza di quel piccolo momento di fermo? no, perché nel momento in cui respirate normalmente, esso è così breve da sembrare che non esista. Noi non possiamo determinare quel tempo di sosta della nostra galassia, tanto quanto non possiamo determinare il nostro. Ma nelle sue vicinanze,l'espirazione perde d'intensità, rallenta, si ferma...diventa inspirazione. Ecco, per quello che posso sentire, il tempo sospeso, di cui parlo nel post precedente, ha a che fare con questo. Non è tutto fermo, ma siamo entrati nell'ultima fase dell'espirazione. Sottolineo che è una mia percezione, del tutto personale, e che dunque non può avere valore di verità, se non per quelli che, a loro volta, stanno avvertendo qualcosa di analogo. La verità è come un profumo, non tutti lo sentono allo stesso modo.
Possiamo ora spostarci dal respiro ad un altro esempio. Una madre che aspetta un bambino può, a grandi linee, calcolare il momento più vicino al parto e prepararsi, ma nessuno può sapere il momento esatto in cui il bimbo verrà alla luce. Quando arriverà l'ultima spinta e con un grido il bimbo darà inizio alla sua nuova, prima inspirazione. Né, tanto meno, una madre potrà prevedere quanto lungo o breve, facile o difficile, sarà il suo travaglio. E ancor meno, una volta dato alla luce il suo piccolo, potrà conoscerne il destino. Ma di certo potrà ella sognare per lui un futuro radioso!
Quando sento parlare dei giorni di buio, io sento l'attimo che precede l'ispirazione della nostra galassia. Vedo l'ultimo istante che precede la nascita. So che è  inevitabile che accada, perché è un succedersi naturale, ma proprio per questo sono tranquilla e non mi preoccupo di come ciò si manifesterà, perché so che quando un'azione fluisce spontanea, naturale, tutto funziona perfettamente.
La nostra galassia ci ha tenuto nel suo grembo, ora è pronta per portarci alla vita. Dobbiamo solo essere come il bambino che si prepara a nascere...infondo, ne abbiamo già fatto esperienza. Dobbiamo seguire la spinta, abbandonarci ad essa, invece che opporci...e allora grideremo, sì, ma di gioia!

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