IL PRIMO CERCHIO 3

Vi ricordate IL PRIMO CERCHIO 1? Sono parole di una poesia, diventata musica. Ritengo che siate in molti qui a conoscere I DOORS ed il loro leader Jim Morrison. Un gruppo che fece storia negli anni '60/'70. Jim Morrison, che recitava :"Sono il Re Lucertola, posso fare tutto..."....

Credo fosse verso la fine dell'autunno, di molti, molti anni fa'. Era comunque una bella mattinata ed io ero uscita in cerca di qualcosa da leggere. A quei tempi internet sarebbe parso pura fantascienza, credetemi. E in una città di provincia era assai difficile trovare testi...come definirli? Testi capaci di indirizzarti verso qualcosa di più grande, è così che mi pregio di definirli. A mala pena potevi trovare dei testi Buddisti, quelli più 'tradizionali', ma quella non è mai stata la mia strada. Così ero in cerca, non sapevo neanch'io di cosa, ma ero in cerca. Stavo camminando tra gli scaffali della libreria quando un libro mi cadde letteralmente sui piedi. Pensai che probabilmente qualcuno lo avesse rimesso fuori posto, ma non credo di averci mai creduto fino in fondo. Raccogliendolo l'occhio mi cadde sul titolo 'Deserto, poesie inedite' e d'istinto mi venne di guardarci dentro. Non avevo badato al nome dell'autore e probabilmente se lo avessi fatto, mi sarei limitata a riposizionarlo sullo scaffale. Non guardai neanche allo scaffale da cui era caduto, semplicemente mi venne da aprirlo. Non ricordo quale fu la prima poesia che lessi, so solo che alla terza decisi di acquistarlo, con grande stupore della 'libraia', che conosceva i miei gusti sin da bambina. Capii dopo perché!Quando uscii, fuori stava diluviando e la cosa mi colse davvero di sorpresa. Non che io mi sia mai portata un'ombrello dietro, adoro la pioggia, la considero...viva! Ma, accidenti ero uscita col sole, e nemmeno una nuvola all'orizzonte. Morale tornai a casa bella inzuppata e mi misi a leggere. Ad un tratto alzai gli occhi indolenziti e mi resi conto che la luce era scomparsa. Avevo finito il libro! L'indomani uscii e andai a comprarmi 'Notte Americana'. C'era qualcosa in quelle parole che m'incantava, erano puro mistero. Un profondo mistero. Non riuscivo a capirle e tuttavia sentivo che avevano qualcosa da rivelarmi. Cominciai a comprare tutto ciò che era stato scritto a proposito dei Doors e di Jim Morrison. E' una mia caratteristica, quando qualcosa mi coinvolge vado fino in fondo. Ma più leggevo, più tutto si confondeva. Comincia ad allargare gli orizzonti. Studiai a fondo l'epoca. Spesso si commette l'errore di guardare a certi personaggi o eventi senza immedesimarsi nel periodo storico in cui si sono espressi. Così sono partita dalla seconda guerra mondiale, per arrivare fino alla beat generation etc. Ma non bastava, c'erano ancora dei vuoti. Gli antichi classici si sono risvegliati in me, la letteratura greca e latina faceva parte del pacchetto 'comprendere il poeta Morrison'. Ma ancora c'erano dei vuoti. E così arrivai allo sciamanesimo. E vi assicuro che 20 anni fa era arduo dalle mie parti reperire certi testi. Trovai Castaneda, non ricordo bene quale fu il libro che acquistai, ma di certo non era il primo. Presi a leggerlo...mi venne il mal di testa, era arabo per me! Decisi allora di cominciare dal primo e procedere per ordine e di seguire i consigli di Don Juan. 'Non cercare di capire, non puoi', più o meno era questo il senso che lo sciamano spesso recitava all'autore. Una cosa, però, l'avevo capita molto bene, che lo sciamanesimo mi spronava a crearmi il mio sentiero personale attraverso la mia stessa vita. Inoltre, tutte le spiegazioni riguardo il sognare riuscivano ad entrare nella mia testa dura, perché il sogno era sempre stata una mia dote. Solo che a quei tempi chi aveva mai sentito parlare di sogni lucidi, o viaggi astrali? Così mi concentrai sul sognare, semplicemente...l'accettai come pratica....ma questo è un altro cerchio.
Quello che a quei tempi non potevo sapere, ma sapevo, è che per riuscire a capire  Morrison sarei entrata definitivamente in un meraviglioso viaggio all'interno di me stessa. Lo considero ancora, e lo farò sempre, il mio primo grande maestro. 
Ora, tenete presente che ero già molto, ma molto fuori dall'età dei miti teen. Avevo una casa per conto mio, un lavoro, sapevo come divertirmi, molto!...ma ho sempre anche avuto uno spazio tutto mio. Così, immaginatevi lo stupore dei miei amici nel vedere che la mia casa si era ormai travestita da Jim Morrison. Loro non capivano, e come potevano? Ma io continuavo a parlarne, compiendo un'altra grande manovra. Quello che stavo cercando era per me così importante che non m'interessava affatto che gli altri capissero o meno. Quella ero io, quella ricerca mi dava energia, quelli erano i miei amici, potevano anche prendermi in giro, ma sapevo che sarebbero rimasti i miei amici. In poche parole, avevo dato una bella sfrondata al 'che penseranno gli altri', senza alcun trauma, perché è questo che accade quando siamo totalmente appassionati di qualcosa. Ho detto totalmente.
Una mattina mi svegliai con una grande agitazione in corpo. Sentivo di dover assolutamente fare qualcosa, ma non riuscivo a capire COSA! Feci mentalmente una lista degli impegni in programma, non mi sembrava di aver dimenticato nulla. Infine l'occhio mi cadde sul calendario, era il 1° luglio. Il pensiero successivo fu che dovevo andare a Parigi e l'ansia cessò. Presi il telefono e chiamai un'amica che aveva un'agenzia di viaggi.
"Prenotami un albergo a Parigi e il biglietto del treno per domani"
"In treno? Ma sono 17 ore! Quando intendi tornare?"
"Il 5"
"Cosa?"
"Al momento non posso permettermi di più"
Era un viaggio imprevisto, e vi assicuro che a quel tempo viaggiare non era così economico come di questi tempi, senza contare che stiamo parlando di Parigi!
Avevo appena riagganciato, che la mia compagna di baldorie, nonché una delle più care amica, mi chiamò e io le dissi dei miei piani.
Beh, per riuscire a credermi mi dovette accompagnare alla stazione!
"Tu sei davvero matta" fu questo il suo saluto, lo giuro.
Quella fu anche la prima volta che mi ritrovai a viaggiare da sola...e che presi il treno. Fino ad allora avevo snobbato questo mezzo, ma, oh, che viaggio meraviglioso fu. Incontrai splendide persone e quel magnifico panorama che scorreva dietro il finestrino! Non mi persi nulla. E amo ancora i treni.
Infine arrivai a Parigi e non appena misi piede a terra, ebbi la sensazione di sentirmi a casa, qualcosa che non ho mai riprovato in nessun altra città straniera. La prima cosa che feci, fu recarmi al cimitero del Peré- Lachaise , era l'anniversario della morte di Morrison! Salterò i dettagli, anche se meriterebbero un libro tutto loro. Posto di blocco, camion dell'esercito, perquisizioni, che ve lo dico a fare! E io ero lì, ben vestita con la mia valigetta tutta ben ordinata, in mezzo a gente che veniva da tutte le parti del mondo in tenuta Woodstock! Nà comica.
Quando la poliziotta ha aperto la mia valigia, mentre io mi scioglievo sotto il sole, ha avuto pietà. Neanche ha rovistato, subito l'ha richiusa e si è offerta di tenermela fino al  'ripasso'. Così, finalmente, libera da pesi, sono arrivata a questa benedetta tomba, e lì...altre guardie. E una coda gigantesca, solo per poter sostare 3 minuti di orologio! Per poi lasciar spazio al successivo. Ma andava bene anche questo. Infondo, non ho mai pensato che visitare una tomba abbia un qualche valore, non è certo lì che noi siamo. Così mi rimisi in marcia e mi godetti il panorama di questo splendido cimitero, che è una vera e propria opera d'arte. A quel punto andai in albergo, posai la valigia, feci una doccia, mi cambia e via di nuovo, e non avevo dormito neanche un'ora dall'inizio del viaggio. Scesi nei pressi di place de la Bastille. non conoscevo Parigi, non avevo una cartina, che ero ovviamente intenzionata a comprare, certo. Così presi a camminare e, credetemi, era come se le mie gambe sapessero dove andare. Trovai subito il locale che stavo cercando, trovai la magnifica Notre Dame, trovai tutto quello che volevo trovare, semplicemente avanzando. E ogni volta che mi ritrovavo lì dove avrei voluto essere, beh, semplicemente era magico. A sera andai a cena nel primo locale visitato e incontrai la persona dell'articolo che ho inserito nel mio secondo post. Lui era davvero dentro la macchina dei Doors! Sapeva cose che nei libri non avresti mai trovato. Non allora almeno, oggi non so. 
L'anno dopo tornai a Parigi, stesso periodo, ma mi riservai 4 giorni. Ci rincontrammo, e lì mi presentò altri che avevano conosciuto Morrison. Un mese dopo m'invitò ad andare con lui a Los Angeles. Doveva fare un servizio per il suo giornale, una guida di tutti i luoghi dove i Doors avevano 'vissuto e bazzicato'. Così dall'oggi al domani mi ritrovai davanti a quella gigantesca scritta...HOLLYWOOD! Ma questo era il mio film!
A sorpresa, la prima sera mi portò a sentire Robbie krieger suonare...tutti pezzi Doors! E  mi ritrovai a parlarci, nonostante il mio inglese molto, molto arrugginito. Intervistammo Ray Manzarek nella sua casa, ma soprattutto vidi quei posti che avevano dato vita a quelle splendide canzoni ed erano davvero...le canzoni. Nonostante i luoghi fossero 'decaduti' per il lungo tempo trascorso, in un qualche modo, Morrison era riuscito a coglierne l'essenza, quella parte che nessun tempo può cancellare.
Tornai l'anno dopo a Parigi, per ben due settimane, in agosto e con mia cugina. I Doors, Jim Morrison avevano compiuto il loro lavoro con me, ma non Parigi.
Al ritorno da Los Angeles dissi semplicemente :"Se quella mattina non mi fossi ascoltata tutto questo non sarebbe successo. Voi mi avete dato della matta e io mi sono trovata ad LA! "
Il sogno che si è realizzato è andato ben oltre le aspettative, ma io ho saputo affidarmi totalmente a ciò che persino a me sarebbe sembrata la più grande delle follie se a compierla fosse stata un'altra persona. Eh, sì, sembra sempre folle qualcosa ... finché non sei tu il protagonista.
E mentre dicevo questo, seppi dentro di me, che il viaggio era appena cominciato.
Potete trarre qualsiasi conclusione o insegnamento da questa storia, potete sbadigliarci su, ma io so che quello che sono oggi non è altro che l'estendersi, cerchio dopo cerchio dopo cerchio, di quel piccolo sasso gettato nell'acqua.
La passione e la capacità di mantenere un sogno sono senz'altro gl' ingredienti fondamentali per entrare nello sconosciuto che noi tutti siamo. E credetemi il ns sconosciuto non è una terribile zona 'occulta' popolata da demoni, è il diamante nascosto. Noi siamo la magia stessa, una magia che nei secoli ci è stata sottratta, ma che è ns dovere riconquistare. 
Tuttavia passione e capacità di sognare non sono sufficienti se non vi uniamo la capacità di abbandonarci totalmente ad essi, senza preconcetti, senza dubbi, senza paure, senza incertezze... in definitiva senza aspettative. Ed è questo il difficile.
In questa storia appena narrata, io avevo passione e volontà. Volevo trovare la verità nascosta dietro le mille maschere. Era pura curiosità nei confronti di un altro essere umano che non riuscivo a comprendere, e che tuttavia sembrava racchiudere tutte le emozioni umane, era strano. Non avevo altre aspettative che avvicinarmi il più possibile a comprendere quelle parole. Non avevo prospettive di guadagnare con questa storia. Semplicemente galleggiavo in un sogno e non mi è mai saltato in mente che potesse trasformarsi in incubo, e non l'ha fatto. Ora so, perché ho fatto esperienza anche dell'inverso, che se quella mattina, anche per un solo istante, avessi dubitato, il risultato non sarebbe stato lo stesso, perché avrei creato delle increspature nell'acqua, con quel piccolo attimo d'indecisione. Era quello solo l'inizio, ma alla fine, in quell'inizio c'era già tutto, solo che dovevo capirlo... e no, non ho ancora finito di farlo. 
Siamo qui per chiudere i cerchi, uno dopo l'altro, ma alla fine, lo si fa per tornare all'inizio, al punto di partenza, lì dove tutto è cominciato, per, finalmente, 'vederlo'. Il centro, lì dove il sasso è scivolato nell'acqua. 
Non dico che tutto sia cominciato da quel libro, no, tutto è cominciato da sempre, dal mio primo giorno di questa vita, e non solo. Cercare me stessa è stato sempre predominante, cercare quell'amore nascosto che andava aldilà di me stessa, lo è stato. Ma senz'altro, quel libro ha segnato l'inizio di un risveglio diverso. Il compimento di un primo cerchio, e la spinta per entrare in qualcosa di più grande. Ma, in definitiva, io ero pronta a cogliere quell'istante, era quello che stavo cercando in quella libreria! Portando quel libro a casa io scelsi definitivamente di essere il cammino
Tutti noi, nella vita incontriamo il ns 'libro' (può essere tutto, persino una foglia), e davvero non importa  se non lo abbiamo raccolto, se oggi, cambiando punto di vista e guardando indietro, possiamo notare la magia  che  ci era sfuggita. Né dobbiamo guardarla con il rimpianto di un'occasione perduta. Non ci sono occasioni perdute, ci sono solo occasioni. E nel momento in cui siete capaci di cogliere il mistero di un evento che avevate archiviato come coincidenza, allora avrete colto la vs occasione, perché vi sarete dati il permesso di entrare nel meraviglioso mistero che siete...senza nemmeno dover andare a Parigi!
Nello spazio di un pensiero è nascosta l'intera magia! 


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