LA STORIA DELL'EGO NARRATA DAL PRINCIPE

Sono annoiata di sentir parlare di sto' signore borioso...com'è che si chiama?......mmm, Signor Ego?

Ma davvero esiste ancora?

Davvero! è vostro amico! E che cosa fate insieme? Come vi divertite?
e bla, bla, bla....sbadigli da tutte le parti.
oh dico, ma non vi ha annoiato abbastanza sto' tizio?
Come!? Cooome non sapete come liberarvene?
Ma scusate, perché vi ci fermate a parlare? Perché lo ascoltate? Perché... ci discutete?
Mio Dio, ma non sapete semplicemente dirgli :"Scusa sai, ma ho di meglio da fare"
La domanda è : esiterebbe ancora se gli voltaste le spalle?
Ma, allora chi prenderebbe il suo posto?

To' guarda, ecco il famoso principe azzurro!
'Scusa principe, ma non dovevi essere tu a svegliare la bella addormentata?'
'Ehm, si, ma ci ho messo un po' a farmi spazio. Sai la questione dei rovi sul cammino, e streghe 'malefiche', non era previsto che qualcuno ci credesse sul serio.
Comunque...meglio tardi che mai!'
'E gl'invitati alla festa che facevano?'
'E che ti devo dì....dormivano così profondamente che i rovi son cresciuti.'
'Dormivano? come ci si può addormentare ad una festa?'
'Beh, sono venuto a conoscenza di una leggenda metropolitana. Si narra infatti che a causa di una svista un malandrino era stato invitato alla festa. Questi allora si era vestito come un principe e aveva preso a parlare.
I suoi erano farneticamenti ma...credendo tutti che fosse un principe, nessuno aveva osato metterlo a tacere.
E così, che vuoi fare, l'hanno ascoltato, ma era così noioso, così noioso...che alla fine si sono addormentati tutti.'
'O Santo Cielo! E mentre tutto questo succedeva tu dov'eri?'
'Proprio qui sta la svista. La storia dietro la storia. Lui si era fregato i miei abiti al fiume, e dentro aveva trovato l'invito, così quando è arrivato al castello tutti lo hanno creduto me.
Certo il mio armadio era ricco di abiti, ma accidenti, per quanti ne indossassi, ogni volta che mi presentavo al castello mi dicevano che io ero già dentro.'
'Perchééééé?'
'Perché quello aveva presentato il mio invito!'
'Ops! 'E tu che hai fatto?'
'Eh, ho bussato e bussato, e ho urlato finanche. Ho mostrato la corona, i 7 sigilli, ma niente. Pazzesco vero? Obbligato dalle mie stesse guardie a restar fuori dal mio regno. E ogni volta tornavo indietro a cambiarmi d'abito e riprovavo. E non è che l'altra mia dimora fosse ad un tiro di schioppo. Poi un giorno sono tornato e quelli, morti di noia, s'erano addormentati, e il mio bel giardino...oh il mio giardino!  ora c'erano quei rovi che per abbandono erano cresciuti.'
'E allora?'
'Beh, meglio quelli che le guardie. Con la mia spada mi sono fatto strada, e quanto pungevano! Ma alla fine sono arrivato al cancello dove le guardie dormivano'
'E allora che hai fatto? Hai svegliato tutti?'
'Ma che mi hai preso per scemooooo? Ho puntato dritto alla torre. Uh, quanti gradini! Una scala a chiocciola lunghissima. E quando alla fine sono arrivato alla cima, come prima cosa mi sono ripromesso di abbattere la torre e...mai più gradini!'
'E poi, e poi?'
'E poi sono andato dritto dalla mia principessa, è ovvio.'
'Ah, si, giusto, l'hai svegliata con un bacio'
'Noooooo, lei era più che sveglia! ma l'avevano rinchiusa nella torre, quando aveva detto che quel principe- straccione era un impostore. Lei era l'unica che non s'era lasciata ingannare, e, essendo stata allontanata dalla festa, non dormiva'
'Ma anche star chiusa in una torre può essere noioso'
'Vero, ma questo dovrebbe dirti quanto più noiosa doveva esser  la festa. Lì tutti russavano, mentre lei coltivava la paziente attesa della certezza.'
'Quale certezza?'
'Oh dico, lei mi conosceva, sapeva che prima o poi sarei arrivato. Mica potevo sparire, nulla sparisce per sempre, perché nel sempre ciò che esiste è per sempre, è così ovvio! Ma devo ammettere di averla tirata davvero per le lunghe e poco ci è mancato che invece del bacio mi prendesse a calci. '
'E poi che avete fatto?'
'Siamo scesi giù, ripromettendoci di eliminare ogni scala dal regno, e abbiamo svegliato tutti. Sai quella storia del vissero tutti felici e contenti? E abbiamo ora un regno che si estende in lungo in largo, e sai la gran figata? Tutto è sullo stesso piano, manco un piccolo gradino abbiam creato, affinché tutti possano correre e divertirsi senza più inciampare.'
'E che ne è stato dell'impostore? se nel sempre tutto esiste per sempre, anche lui deve ancora esistere.'
'Ma lui non è mai esistito, ha solo finto di esistere nei panni del principe. Ed è questo il suo sempre. chi vuoi che ascolti più i suoi noiosi sproloqui ora che non ha più falsi abiti? Ora è tornato da dove è venuto'
'E cioè?'
'Nel regno dell'illusione'
'Ma questa non è la favola che conosco, sai quella della Bella Addormentata nel Bosco!'
'Ah, si, quella favola...Beh, quella fu scritta da un ottimista. Però quantomeno qualcosa aveva capito!
'Un'ultima cosa, come si chiamava l'impostore?'
'Era un impostore, chi mai poteva conoscerne il vero nome? Così abbreviammo una comune esclamazione, Enorme Grossa Offesa, e lo definimmo EGO.
Mai più mi fermerò lungo un fiume, parola di principe. Questa assurda vicenda mi ha insegnato che è assai meglio fluire con esso giù fino al grande mare dove la principessa aspetta.'
'Si, si, sarà meglio che tu renda questo legge nel tuo regno'
'Così Sia'
'Adoro quando mi racconti la nostra storia, amor mio!E ora che si fa?'
'Ce la godiamo ovviamente'

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