Odissea, il Libro Sacro

Oggi, riprendendo in mano l'Odissea, mi son chiesta cosa ne sarebbe stato di noi uomini se fosse stato questo il  Sacro Testo da contemplare e comprendere. E guardando a me stessa ho sorriso, ricordando mia nonna che alla sua nipotina ne narrava le storie. Gesta di eroi e Dei che mai hanno smesso di guidare gli uomini verso il risveglio. La via del ritorno a casa! 
Oh, come magnificamente diversa appare la vita a chi ne sa cogliere i segni. Allora si può riconoscere in un piccolo uccello un magnifico messaggero e con desiderio addentrarsi nel mistero che tutto ciò comporta. E nel farlo...com'è mai possibile annoiarsi in una vita infusa di un tale  divino stupore?
E mentre leggendo, mi ponevo questa iniziale e per qualcuno assurda, domanda, ecco che il mio occhio cade su questi versi :

"Dimmi dunque, qual'è la tua terra, e il popolo, e la città, perché con la forza della mente ti portino là le mie navi. Non hanno nocchieri i Feaci, non ci sono timoni, come su tutte le navi. Esse sanno il pensiero e la mente degli uomini, e le città di tutti conoscono e i fertili campi: rapide solcano gli abissi del mare, avvolte da nuvole e nebbia; non c'è pericolo che siano danneggiate o distrutte..."

Forse aprirò un nuovo blog, solo per parlare del 'mio' Sacro Libro!


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