L'occhio del falco

Fitto e scuro è quest'oggi (15.09.2012) il manto di nubi sopra di me, e nessun uccello osa innalzarsi. Ma lì, da qualche parte, un unico canto mi coglie: il grido del Falco. La sua voce rimbomba invisibile, ricordandoci che è lì, da qualche parte, dove altri non osano avventurarsi. Si sente ma non si vede, come una minaccia che vaga nell'aria, di cui si ha il sentore, ma non la si può vedere.
Quell'unico richiamo, a dispetto della nostra limitata vista, ci avverte della presenza del falco. Nessuna preda è al sicuro.
Intrepide 2 Tortore si alzano in volo, sfidando la sorte. Il loro amore le unisce e le rende audaci.
Il grido del Falco, il cui occhio è capace di penetrare lì dove nessun altro sa guardare!
L'occhio del Falco che può scrutare il suolo, proprio lì dove il manto di nubi impedisce all'occhio umano di  guardare al cielo. L'Uno illimitato, l'altro limitato.
Il richiamo del Falco, un fischio che si prolunga invisibile, così come il suo sguardo che trapassa le nubi lì dove neanche ad un raggio di sole è dato di passare.
Odono la minaccia le piccole prede, ma a qualcuno quel medesimo grido ricorda, che oltre il buio ammasso di nubi, il Sole brilla e gioca e segue il Falco, in cerca di uno spazio dove tuffarsi, per tornare ad illuminare ciò che è rimasto cieco.
Il grido del Falco, messaggero di rovina o di speranza, a seconda di come dal basso lo si sappia ascoltare.

Commenti

Post più popolari