UNO TSUNAMI D'AMORE

Molte cose stanno accadendo in questi giorni, molti di noi che lottano per mantenere il cuore aperto e che hanno lottato nella loro vita per questo,nonostante l'ostracismo di una società dormiente e impavida, stanno sperimentando grandi scombussolamenti anche a livello fisico. Sempre più ci sentiamo connessi con la terra e non solo, sempre più ne avvertiamo il  vibrare, sempre più avvertiamo lo scompiglio di cuori che resistono. Sempre più sentiamo la connessione sottile che ci unisce e che in questo momento sta abbracciando la terra per sostenerla, cercando di far crescere quest'onda d'amore che può aiutare chi vacilla, a compiere ancora la giusta scelta. Aprire il cuore. Credete che siamo folli, o illusi o...? beh io dico, guardate le 3 immagini postate qui sotto per capire dove alberga una follia che non può più continuare. Non è più ammissibile regalare questo mondo ai bambini di oggi, loro piccoli geni del futuro, meritano di più! A tutti è stato dato tempo di capire, di cambiare, di aprirsi. Questa forza si sente, lavoriamo instancabili dando la nostra energia a sostegno di chi ancora cammina dormiente, schiavo dell'I-phone, la cui unica preoccupazione è cosa mettere sotto l'albero di Natale, mentre gente muore negli angoli del mondo perché quell'I-phone(è simbolico)possa essere usato. Siamo in tanti, credetemi, è una forza che si avverte, e alla quale ci si può ancora agganciare se soltanto ci si fermasse un istante per dire 'ma che cazzo sono diventato/a?'.
Dio, o il Vuoto, o lo Spirito, comunque vogliate chiamarlo, dista da noi solo lo spazio di un pensiero, ma quel pensiero sta a ciascuno di noi perseguirlo, è libero arbitrio.
Quest'onda sta crescendo, ed è pronta ad entrare nel flusso di un'onda più grande, ma per farne parte occorre aprire il cuore, un cuore chiuso ha un'altra vibrazione, emette un'altra 'onda'(cercate il significato di onda nella scienza, cercate l'onda pensiero)...e ora chiedetevi cosa accade quando due onde opposte si ritrovano. Al momento ciò che si sta preparando è uno Tsunami d'energia d'amore, sta a voi decidere da che parte stare e spero che questa mattina fermandovi un istante a 'sentire' il giorno, facciate tutti una scelta d'amore! Niente è scontato, neanche questa terra. La vita è un dono...e nulla e 'mai' come sembra. Spero ancora nel risveglio di questa preziosa umanità per questo continuo ad imitare il gallo al mattino...SVEGLIA!
E a coloro che non credono a ciò che molti di noi stanno sperimentando in questi giorni, a coloro che danno per scontato ogni cosa chiedo, se domani ciò che date per scontato finisse, sareste pronti? Beh, un cuore aperto si pone questa domanda ogni giorno senza timore di darsi una risposta.
Un cuore aperto ascolta la voce dello Spirito che alberga in sé, per questo cammina in armonia e non resta indifferente ad una madre che muore per dare dignità ai suoi figli, né resta indifferente alla sofferenza di un mondo ancora troppo popolato da zombi in abiti da sera...e ad entrambi invia un pensiero d'amore.


Isabella, 34 anni, una mamma uccisa dalla fatica


Isabella Viola, 34 anni, mamma di quattro figli, si svegliava ogni mattina alle 4 per andare a lavoro in via Nocera Umbra, nel quartiere Appio Tuscolano. Il bus del Cotral che percorre la P
ontina, l’arrivo alla stazione Laurentina, poi metro B, cambio a Termini per entrare nei vagoni affollati della linea A fino a Furio Camillo. Isabella era uno dei volti stanchi che si incontrano sui mezzi pubblici, stretti tra le smorfie per le attese infinite delle corse saltate.
Il bar Kelly apre alle sette, a quell'ora devono essere già pronti dolci e cornetti. Così, fino alle sette di sera, lo stesso ritmo, ogni giorno che il padreterno manda in terra, domenica compresa.

Da tempo Isabella non si sentiva bene, ma ha continuato a lavorare. È morta per un malore, da sola, sotto la metro, sulla banchina della stazione Termini una domenica mattina, era il 18 novembre. Alcuni passeggeri hanno cercato di soccorrerla portandola fino alla banchina della stazione Termini. Vigili del fuoco e dipendenti Atac hanno cercato di assistere la donna che aveva difficoltà respiratorie. Le sue condizioni si sono aggravate velocemente.
L’ultimo sforzo in questi giorni: risparmiare per fare i regali di Natale ai suoi figli.
L’ultima frase scritta da Isabella su Facebook «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo».
Foto: Isabella, 34 anni, una mamma uccisa dalla fatica


Isabella Viola, 34 anni, mamma di quattro figli, si svegliava ogni mattina alle 4 per andare a lavoro in via Nocera Umbra, nel quartiere Appio Tuscolano. Il bus del Cotral che percorre la Pontina, l’arrivo alla stazione Laurentina, poi metro B, cambio a Termini per entrare nei vagoni affollati della linea A fino a Furio Camillo. Isabella era uno dei volti stanchi che si incontrano sui mezzi pubblici, stretti tra le smorfie per le attese infinite delle corse saltate.
Il bar Kelly apre alle sette, a quell'ora devono essere già pronti dolci e cornetti. Così, fino alle sette di sera, lo stesso ritmo, ogni giorno che il padreterno manda in terra, domenica compresa.

Da tempo Isabella non si sentiva bene, ma ha continuato a lavorare. È morta per un malore, da sola, sotto la metro, sulla banchina della stazione Termini una domenica mattina, era il 18 novembre. Alcuni passeggeri hanno cercato di soccorrerla portandola fino alla banchina della stazione Termini. Vigili del fuoco e dipendenti Atac hanno cercato di assistere la donna che aveva difficoltà respiratorie. Le sue condizioni si sono aggravate velocemente.
L’ultimo sforzo in questi giorni: risparmiare per fare i regali di Natale ai suoi figli.
L’ultima frase scritta da Isabella su Facebook «Una donna il suo gioiello più prezioso non lo indossa, lo mette al mondo».http://www.agi.it/in-primo-

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